PER NON DIMENTICARE:

I BORGONOVESI NELLA GRANDE GUERRA 1915-18

 

 

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Silva Francesco

Nato il 29 marzo 1891 a Borgonovo V.T., è figlio di Alessandro e di  Ernesta Marazzi; è contadino e non sa ne leggere ne scrivere. Richiamato come soldato di leva di terza categoria della classe 1891 del distretto militare di Piacenza già riformato e rivisitato a senso del Decreto Luogotenenziale 1-1916 viene lasciato in congedo illimitato il 4 aprile 1916?. Richiamato alle armi giunge il 29 aprile 1916?. Il 14 maggio 1916? è nel 1° Rgt. Genio e il 4 agosto giunge in territorio dichiarato in stato di guerra. Muore nell’ospedaletto da campo n° 207 di Ontagnano in seguito a ferite riportate per fatto di guerra il 15 agosto 1916.
“Ferito d’arma da fuoco in varie parti nel fatto d’armi di M. Lose (quota 212) il 13 agosto 1916”. “Riportò ferita alla regione addominale sinistra in seguito a colpo di pallottola di fucile durante la costruzione di un ridotto a Nad Logem (Carso) addì 13 agosto 1916”.


Documenti e monumenti sui quali compare il nominativo:

  •     Monumento ai Caduti (C)
  •     Albo d’oro dell’Emilia Romagna
  •     Foglio matricolare

 

l giorno 12 anche la cresta del Nad Logem, difesa dal nemico con vigore e accanimento, era conquistata dalle valorose truppe della 23a divisione (brigata "Granatieri dì Sardegna"; brigata "Lombardia", 73° e 74° reggimento; brigata "Catanzaro", 141° e 142° reggimento). Contemporaneamente i nostri si impadronivano di Oppacchiasella e spingevano l'occupazione fino a un chilometro circa ad est di quella località. Infine, sul margine meridionale del Carso, conquistarono le alture di quota 121 e del Debeli.

Nelle successive giornate fino al 15 agosto l'azione continuò vivace, con nuovi notevoli successi delle nostre truppe, che sfondarono altre poderose linee di trinceramenti ad est del Nad Logem e sulle pendici occidentali di Monte Pecinka. Indi le operazioni anche qui, come nella zona di Gorizia, iniziarono ad assumere carattere metodico per la necessità di ordinare truppe e servizi, di sistemare a difesa le posizioni occupate, di spostare innanzi le artiglierie, di migliorare la rete delle comunicazioni. L'alacre opera fu turbata dalle frequenti intemperie, che, pur rendendo penose le condizioni di vita nei campi, non valsero però a scemare l'attività delle nostre truppe. E ne furono prova i frequenti piccoli attacchi, grazie i quali riuscirono a migliorare e completare la propria occupazione, tenendo in rispetto l'avversario.

 

Il 12 agosto 1916 la cresta del Nad Logem viene conquistata dalle brigate "Granatieri di Sardegna, Lombadia e Catanzaro.

La quota 212 era più nota sotto il nome di Nad Logem; era questa una posizione
formidabile: i trinceramenti risultavano scavati nella nuda roccia, dalla quale
apparivano soltanto le feritoie munite di mitragliatrici; per arrivare alle trincee
bisognava infrangere un groviglio di reticolati della profondità di parecchi metri. Il
povero fante dovette fermarsi e rannicchiarsi sotto la fortezza inespugnabile in attesa
dell’indispensabile opera di distruzione dell’artiglieria pesante e delle bombarde.
Nel pomeriggio del giorno stesso giunsero i bombardieri e piazzarono le loro armi
che destavano sbigottimento nel nemico. La mattina successiva (12 agosto) si videro
salire nell’aria, capovolgersi e piombare sulle posizioni avversarie migliaia di terribili
bombe da 240 mm le quali, scoppiando, producevano uno schianto nell’anima. Verso
mezzogiorno, compiuta l’opera di preparazione, le fanterie, già duramente provate
durante l’attesa, mossero all’assalto e con ripetuti sforzi poterono occupare il Nad
Logem che costituiva uno dei più forti capisaldi della nuova linea; oltre 600
prigionieri, quasi tutti ungheresi, che si erano battuti come leoni, e alcuni pezzi
d’artiglieria pesante (comandata da Germanici, come stavano ad attestare alcuni
elmi col famoso chiodo) caddero nelle mani dei nostri soldati.