PER NON DIMENTICARE:

I BORGONOVESI NELLA GRANDE GUERRA 1915-18

 

 

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Torta Ferdinando

Figlio di Luigi e di Maria Aroldi, nasce a Mottaziana il 9 marzo 1884; è contadino e sa sia leggere che scrivere.

Richiamato come soldato di leva di prima categoria della classe 1884, n° di matricola 13983, del distretto militare di Piacenza viene lasciato in congedo illimitato il 24 giugno 1904. Chiamato alle armi e giunto il 30 ottobre 1904, viene mandato rivedibile alla ventura leva in seguito a rassegna speciale per debole costituzione  e inviato quindi in congedo il 5 gennaio 1905 senza dichiarazione di buona condotta avendo servito per meno di tre mesi.

Soldato di leva di prima categoria della classe 1885 del distretto militare di Piacenza viene lasciato in congedo illimitato il 6 maggio 1905.

Chiamato alle armi giunge il 21 novembre 1905 e il 3 dicembre è nel 32° rgt. Fanteria.

Viene nominato caporale nel marzo del 1907.

È mandato in congedo illimitato il 10 settembre 1907 dopo aver tenuto buona condotta ed aver servito con fedeltà ed onore.

Chiamato alle armi e giunto il 1° agosto 1910 viene mandato in congedo illimitato il 20 agosto 1910.

Nel 1912 sposa Carella Teodorina, il 29 gennaio 1913 nasce il figlio Carlo e l'11 novembre 1914 la figlia Carolina. Abita a Mottaziana al numero 25 con la famiglia e Maria, la sorella della moglie.

Chiamato alle armi per istruzione il 5 agosto 1913 non giunge per aver frequentato il tiro a segno nazionale.

Il 31 agosto 1915 viene chiamato alle armi per mobilitazione col R.D. del 22 maggio 1915 e giunge nel 26° rgt. Fanteria.

Il 31 agosto 1915 giunge in territorio dichiarato in stato di guerra e il 18 agosto 1916 giunge nell’8° rgt. Fanteria.

Il 5 settembre 1916 viene nominato Caporal Maggiore e il 15 gennaio 1917 Sergente di Squadra.

Muore in combattimento a quota 102 di S. Pietro di Gorizia il 13 febbraio 1917 ed è sepolto nel Sacrario di Oslavia.

Viene decorato di medaglia d’argento al V.M. con la seguente motivazione: “Comandante di plotone, sotto violento bombardamento nemico, con calma e coraggio coadiuvò il proprio comandante di compagnia nello schieramento e nell’avanzamento dei reparti. Ferito, rimase al suo posto, slanciandosi poscia all’inseguimento di una pattuglia nemica, finché, colpito nuovamente alla testa, cadde sul campo”.

Note: sulla motivazione della medaglia compare la data del 12 febbraio.

Ferdinando venne anche insignito della "medaglia d'oro della Cassa di Risparmio" che fu successivamente consegnata dalla figlia durante la raccolta per "l'oro alla patria". (Vedi nei documenti il relativo articolo di "Libertà"); è inoltre decorato con la croce di guerra.

La nipote Mariacristina ricorda:

"Mia madre mi raccontava che mia nonna stava preparando i documenti per la promozione, ma non ha fatto in tempo. Qualche giorno prima di quell'attacco in cui morì, mio nonno era stato mandato a casa a salutare la famiglia perché sapevano che era un'operazione pericolosa, e ne era a conoscenza anche lui. 
Aveva due bimbi piccoli. Il più grande un maschietto nato nel gennaio del 1913 (poi diventato sacerdote) ed una bambina nata nel novembre del 1914 (mia madre). Mia madre raccontava che, al momento di partire, (lei era seduta su di una seggiola) le si inginocchiò davanti e pianse. Prima di lasciarla le cantò una canzoncina che lei, pur piccola, ripeteva.

Pochi giorni dopo la sua partenza mia nonna fu avvisata che era caduto in combattimento.

Mia nonna aveva chiesto di portare a Motta la salma, ma le avevano detto che era stato sepolto in una fossa comune e che sarebbe stato difficile identificarlo.

Le hanno restituito solo il portafoglio con dentro ancora un ricciolo dei suoi capelli."

La consapevolezza che presto ci sarebbe stato un pericoloso attacco la si può ricondurre anche all'ordine del giorno del 1° gennaio 1917 del generale Badoglio per la Brigata Cuneo (7° e 8° fanteria) in cui si dice "[...]  mi rendono certo che quando la brigata, dopo un conveniente periodo di riposo tutto dedicato a rimettere in piena efficienza il corpo, la mente, lo spirito, il materiale, sarà chiamata a nuovi cimenti, in qualunque posto essa debba recarsi, saprà essere degna di quei prodi che vinsero a Graffemberg ed al Sober, perché il nemico è uno solo ed è lo stesso che mostrò le spalle alle nostre bandiere del 59. [...]"

La Brigata Cuneo ritorna in linea alla fine di gennaio 1917 a q. 102 - q. 93. - trincee dei Sober; nel periodo tra febbraio e marzo viene più volta colpita da colpi di mano nemici contro la posizione di quota 102.

Il 10 febbraio a quota 102 si diffonde il panico tra la truppa dell'8° ed alcuni reparti abbandonano la quota. Si tratta di un semplice caso di panico dovuto a voci che il nemico aveva occupato la linea. In realtà la situazione è tranquilla e l'8° riprende subito la quota 102 momentaneamente abbandonata. Il 12 l'8° completa l'occupazione di quota 102.

 

Documenti correlati:

 

Documenti e monumenti sui quali compare il nominativo:

  •     Monumento ai Caduti di Borgonovo
  •     Monumento ai Caduti di Mottaziana
  •     Registro dei battesimi di Mottaziana
  •     Albo d’oro dei Caduti dell’Emilia Romagna
  •     Albo d’oro dei decorati di Piacenza
  •     Atto di morte del Comune di Borgonovo
  •     Documentazione Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra
  •     Monumento di Mottaziana